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La degustazione |
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Giallo paglierino brillante. |
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Aromi delicati di mela e pera, esaltati da erbe fresche e accenni agrumati. |
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Il sorso è succoso e intenso, con un’acidità e una mineralità controllata e una freschezza straordinaria. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra i 10 e i 12°C. |
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Capesante scottate, carpaccio di vitello, trota al burro bianco, frutti di mare. |
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Entro il 2034. |
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La tenuta e il vino |
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Alheit Vineyards viene fondato nel 2010 da Chris e Suzaan Alheit con un solo obiettivo: raccontare l’identità del Capo attraverso vini espressivi che raccontano l’identità del vitigno e del suolo del Sudafrica.
Vini ottenuti esclusivamente da vecchie vigne e lavorati secondo una filosofia rigorosa: solforosa minima, lieviti indigeni, nessuna barrique nuova, zero filtrazioni. Una semplicità consapevole che mette in risalto il terroir, lasciandogli piena espressione. Ne nascono vini puri, vibranti, succosi, frutto di un approccio delicato e paziente.
I rossi, ma soprattutto i bianchi, riflettono questa passione intensa, ispirata ai modelli europei.
Una perla del vigneto sudafricano, che ricorda i Domaine francesi, guidati da una filosofia naturalista e umanista. |
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Il Western Cape Hereafter Here Bianco 2022 nasce da giovani vigne di Chenin piantate su suoli granitici. Si apre con un elegante bouquet di frutta bianca succosa, erbe delicate e tocchi agrumati. Il corpo è intenso e di carattere, con un aspetto vellutato che lo rende particolarmente piacevole al tatto. Non ha nulla da invidiare ai migliori Chenin della Loira. |
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Vendemmia manuale, grappoli selezionati in vigna e pressati interi. Fermentazione con lieviti indigeni per 2 mesi in vecchie botti di diverse dimensioni. Affinamento di 12 mesi, seguito da altri 6 mesi in vasca prima dell’imbottigliamento. |
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Ricompense |
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Robert Parker: 92/100 |
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