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La degustazione |
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Giallo paglierino brillante. |
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Naso discreto all’apertura, fresco nel complesso. Consigliamo di lasciarlo aerare affinché riveli gli aromi di anice stellato seguiti da una nota affumicata e minerale di origine vulcanica. |
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Sorso salivante, sostenuto da una tensione minerale e una freschezza luminosa che allunga il profilo aromatico. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra i 10 e 12°C. |
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Frutti di mare, aperitivo, pesci marinati, crostini al salmone affumicato. |
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Entro il 2030. |
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La tenuta e il vino |
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Il Domaine Disznókő regna sovrano sui vigneti ungheresi e i suoi vini sono considerati tra i migliori vini dolci al mondo. Qualsiasi wine lover riconosce e apprezza la freschezza e la brillantezza di questi vini superbi, tra i quali, il Tokaj, rimane uno degli ultimi bastioni al mondo a esaltare la botrite con un’intensità e freschezza tali.
La tenuta eccelle anche nella produzione di bianchi secchi e i suoi Furmint non hanno nulla da invidiare ai rinomati bianchi locali, apprezzati per la loro tensione e finezza. |
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Il Tokaj Furmint Dry Bianco 2023 offre un’espressione fedele del suo terroir vulcanico, distinguendosi per un profilo olfattivo complesso con sfumature affumicate, note minerali e accenti di anice. All’assaggio rivela una freschezza incisiva e una materia fine, dal sorso agile e sapido. Può essere decantato o servito in un calice ampio per esaltarne la profondità aromatica. Perfetto in abbinamento a frutti di mare, pesce marinato o affumicato. Vino dall’elevata bevibilità, digeribile e rinfrescante. |
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Vendemmia manuale. Pressatura immediata senza diraspatura, poi decantazione per una notte. Fermentazione in vasche d’acciaio inox. Affinamento di 4 mesi sulle fecce fini in vasche d’acciaio inox. Vino secco. Tappo in vetro. |
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Ricompense |
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Voto Valap: 91/100. |
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