Estero
Bodega Cerrón - Jumilla - El Tiempo que nos une - Rosso - 2022
Caratteristiche
Paese/Regione: Spagna
Annata: 2023
Denominazione: Jumilla
Vitigno: 100% Monastrell
Alcool: 14 % vol.
Colore: Rosso
Capacità: 75 cl
Ricompense
Voto Valap 93/100
Vino:
Il Jumilla El Tiempo que nos une Rosso 2022 offre un rapporto qualità-prezzo imbattibile come solo la Spagna sa fare. Al punto che ci si chiede quale sia il segreto! Le vigne prefillossera di 70 anni, piantate a quasi 1000 metri sul livello del mare, sono state affinate in grandi contenitori di legno conferendo al vino un aspetto particolarmente succoso, con frutta matura leggermente speziata e una struttura energica e seducente, senza mancare di una sorprendente freschezza. Un monastrell elegante, carnoso e digeribile. Una meraviglia in tutte le stagioni! Il preferito del Comitato Valap valutato 93/100.Vinificazione:
Vendemmia manuale. Fermentazione spontanea con il 40% dei grappoli interi. Pressatura soffice, fermentazione malolattica in legno. Affinamento in botti per 10-12 mesi.Occhio:
Rosso intenso granato.Naso:
Caldo e maturo, con note di prugna, frutti neri e spezie, in particolare pepe, su un delicato sfondo legnoso.Bocca:
Al palato si presenta morbido e vellutato con tannini setosi. Il sorso è elegante e fine, persistente sul finale.
Temperatura:
Servire tra 14 e 16°.Abbinamento cibo e vino:
Carni rosse e alla griglia, anatra arrosto con finferli, Chateaubriand, cervo in salsa grand veneur.Maturazione:
Entro il 2029
Bodega Cerron è un progetto familiare nato dal desiderio di preservare il patrimonio vitivinicolo e le sue tradizioni. Un successo evidente: oggi la bodega rappresenta una delle realtà più entusiasmanti del sud-est della Spagna.
I magnifici terroir d'alta quota, con suoli di calcare e argilla, sono coltivati con metodi biologici e biodinamici. Alcune vigne pre-fillossera danno vita a vini fruttati che rispettano i più alti standard della denominazione Jumilla. Juan José e Carlos Cerdan offrono un rapporto qualità-prezzo eccezionale, un dettaglio che non è sfuggito al nostro acquirente Thomas Blanquer, che ne ha parlato nell'ultimo numero della nostra rivista Racines.